Mattia, detto “Bambino”, è un ex camicia nera spietato, vissuto nella Trieste del primo Novecento. Cresciuto in un ambiente turbolento, la scoperta che la donna che lo ha allevato non è sua madre lo segna profondamente, spingendolo verso la violenza degli squadristi. La sua ferocia nasconde il disperato desiderio di trovare la madre mai conosciuta. Attraverso le guerre, i tradimenti e l’occupazione di Trieste, Mattia vive come un cane sciolto, con un destino segnato, in un romanzo che esplora il legame tra individuo e storia, senza giudizi espliciti.