In “L’arancio amaro”, Milena Palminteri esplora il dramma eterno del corpo femminile, sottomesso e colpevolizzato, ma potente e creativo. Ambientato ad Agrigento nel 1960, il romanzo segue Carlotta, trentaseienne che, dopo una vita di solitudine e disillusione, scopre una terribile accusa nel suo Archivio notarile: sua madre sarebbe stata comprata e non partorita. Questa rivelazione la spinge a indagare sulle radici della sua rabbia. La storia si intreccia con quella di Nardina e Sabedda nel 1924, in un contesto di fascismo e mafia, rivelando un intrigo che segna il destino delle protagoniste.